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Temi: La Spiritualità Ignaziana







giovedì 2 settembre 2010

A Palermo - T. GIULIANI - ... pellegrino errante

… il pellegrino errante
Nel giugno del 1982 mi ritrovai senza direzione spirituale e fuori dall’appartenenza ad un gruppo ecclesiale. Fu allora che una mia cara amica mi fece conoscere p. Ardiri. Da allora mi sono affidata alla sua paternità spirituale, che continua anche dopo la sua morte, perché spesso penso a lui e a lui mi rivolgo.
La meditazione che più mi è rimasta impressa e che giorno per giorno considero,
è la prima che lui mi presentò: la parabola del seminatore, ed è questa che sempre mi interpella quando mi chiedo, alla fine della giornata: “Dove è caduto il seme, oggi? Qual è stata la mia risposta alla Parola del Signore? ”.
Un’eredità che p. Ardiri mi ha lasciata è quella della disponibilità a darmi agli altri, così come lui “si è speso” per tutti, fino alla fine. Ricordo la grande attenzione e considerazione che aveva per la sofferenza e la malattia di chi incontrava o di chi sapeva essere affetto da qualche malessere e dedicava l’intero pomeriggio della domenica a far visita ai malati o agli anziani, portando l’Eucarestia e il conforto delle sue parole e della sua presenza; lo chiamavo “il pellegrino errante”, perché non si fermava mai nel suo giro e non dimenticava nessuno.
Un’esortazione che spesso mi ripeteva era quella di essere forte nel dire sì o no, a seconda delle situazioni, con fermezza e senza ripensamenti, perché il “sì” è “sì”
e il “no” è “no”, senza vie di mezzo; mi invitava a discernere con attenzione e, presa la decisione, ad essere forte e risoluta nella risposta.
L’immagine che porto nel cuore è quella di un padre gioioso e “festaiolo”: gli
piacevano gli incontri conviviali, le gite, e voleva che si alternassero alle riunioni di formazione spirituale occasioni informali, per stare insieme, mangiando, cantando, ridendo e preparando anche scenette comiche. A questi incontri invitava tutti i gruppi, perché non solo voleva che ci si conoscesse, ma che tutti fraternizzassero e diceva che “mangiando” si riusciva meglio nell’intento.
Anche oggi, quando rido e mi diverto penso alle belle risate di padre Ardiri!

Teresa Giuliani

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