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Temi: La Spiritualità Ignaziana







giovedì 9 settembre 2010

A Palermo - A. FALLETTA ... semplice come un bambino

… la semplicità di un bimbo consapevole di abbandonarsi totalmente al Padre

Voglio ricordare padre Ardiri citando un pensiero di padre Arrupe: “La missione della Chiesa è di predicare il Vangelo, un Vangelo di amore, un amore che esige la giustizia. Tutti noi, laici, religiosi, sacerdoti, dobbiamo proclamare questo Vangelo di giustizia, non solo con le parole, ma coi fatti, con la testimonianza della vita, vivendo e, se necessario, morendo per esso”.
Padre Ardiri, con la grazia di Dio, ha vissuto, nella sua vita, quanto scritto sopra.
Io lo conobbi in un periodo profondamente delicato della mia esistenza, un periodo in cui avevo bisogno di risposte concrete, per continuare il progetto di vita che Dio mi stava mostrando; stavo attraversando una situazione di profonda sofferenza, avevo decisamente bisogno di qualcuno che mi desse una mano.
Quando il dolore penetra nella parte più profonda, più intima di te stesso, allora lì si vive l’inferno, non si riesce più a vedere, a toccare, a sentire, a percepire e gustare la vita. In mezzo a questa realtà interiore incontrai l’Amore e la comprensione di padre Ardiri, la sua delicatezza, la sua sensibilità, la sua concretezza spirituale, ma soprattutto la capacità nel farsi “uno” con chi soffriva.
Ciò che si ammirava di più, e che dava forza ai suoi pensieri, era la profonda semplicità, la semplicità di un bimbo consapevole di abbandonarsi totalmente a suo Padre. Attraverso questa semplicità, egli donava ai suoi amici luce, forza, conoscenza, ma soprattutto spingeva alla radicalità del Vangelo, testimoniava nella sua concretezza di uomo, attraverso la sua umanità, che il Vangelo andava vissuto seriamente.
P. Ardiri viveva ed esprimeva questa consapevolezza di essere stato chiamato a testimoniare il Vangelo, e questa sua testimonianza è stata per tutti noi una grande Luce: la testimonianza di un cristiano, di un sacerdote, non è nel parlare bene, ma nel vivere con coerenza la forza del Vangelo, pur considerando la propria fragilità.

Antonio Falletta

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