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Temi: La Spiritualità Ignaziana







domenica 12 settembre 2010

A Palermo - O. GUARINO - ... maestro e amico di compassione

…lo sguardo di chi “compatisce” con te, fino a soffrirne lui stesso

Incontrai, non per caso, il p. Giuseppe Ardiri s.j. circa trent’anni fa e, sin dal primo colloquio, ringraziai il Signore di avermi messo sul cammino questo santo sacerdote. Sì, mi colpì subito la sua accoglienza severa, ma dolce, il suo modo esigente, ma premuroso.
Con grande determinazione e massima discrezione mi fece approfondire la spiritualità ignaziana che già conoscevo, attraverso meditazioni guidate, riflessioni sulla vita di sant’Ignazio e le sue lettere, con gli EE.SS. nella vita corrente, con la partecipazione attiva a tutti i Convegni ignaziani, da lui stesso ideati… e così mi sono “innamorata” di sant’Ignazio. Incontro dopo incontro, con la sua guida ho
appreso a gustare profondamente e con gioia che cosa significasse essere “figlia del mio Creatore e Signore”.
Oggi, nel guardare la fotografia del p. Ardiri messa nel suo ricordino funebre, mi sento osservata, come quando era vivo, con grande attenzione da quello sguardo penetrante che voleva capire, comprendere con amore la tua pena, la tua gioia, il tuo dolore. Egli ti ascoltava, ti parlava, ti comunicava e ti indicava con la Parola e tramite la sua spiritualità, autenticamente ignaziana, la via per trovare e provare consolazione e così continuare il tuo cammino. Quello sguardo così attento e così “amico” mi è stato sempre di grande sostegno perché era anche lo sguardo di chi “compatisce” con te fino a soffrirne lui stesso. Dico questo perché l’ho sperimentato anni fa quando un altro dolore ha sconvolto la mia famiglia; d’altronde, anche Gesù ha pianto con le sorelle di Lazzaro, anche Gesù aveva “compassione” delle persone che soffrivano.
Quello sguardo l’ho ritrovato sempre anche durante la sua lunga malattia.
Quando andavo a trovarlo negli ultimi tempi era sempre più assente, ma prolungando la visita, ad un certo momento, quegli occhi si vivificavano, riconoscendomi e nel fondo c’era sempre quel leggero sorriso di compassione, di amore; questo fino a pochissimo tempo prima che il Signore lo chiamasse a sé per farlo godere appieno della Sua presenza.

Ornella Guarino

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