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Temi: La Spiritualità Ignaziana







giovedì 9 settembre 2010

A Palermo - A. ASARO - ... rettore paterno

… gesuita per gli altri, ma per me solo “padre”!
Quando Angela Caruso, alcuni mesi fa, mi chiese di scrivere un pensiero per ricordare padre Ardiri, subito pensai che fosse difficile, invece non è stato così.
Padre Giuseppe Ardiri è stato il mio primo rettore, quando iniziai ad insegnare all’Istituto Gonzaga, ma il ricordo di questa figura non è sicuramente legato al suo rettorato. Io “devo” il posto che occupo alla scuola primaria proprio a lui!
Un giorno di inizio estate del 1988, accompagnando mio fratello da lui, ebbi il piacere di conoscerlo, parlargli e dargli la mia disponibilità, se avesse avuto bisogno di un’insegnante. Dopo un affettuoso saluto, tornando a casa, commentai:
“Chissà che fine farà la mia richiesta di lavoro!”. Invece… dopo alcuni giorni mi telefonò chiedendomi di incontrarlo. La mia gioia era alle stelle; giunta davanti a lui dovetti smorzare ogni espressione, perché colpita dalla sua serietà ed imperturbabilità, che mi facevano capire che dovevo calmare la mia euforia. Mi comunicò che con l’inizio dell’anno scolastico mi avrebbero chiamato per una supplenza alla scuola elementare (oggi primaria). E così fu, fino a quando, nell’agosto del 1990 ricevetti una telefonata per incontrarlo nuovamente. Questa volta trovai una persona sorridente (scoprii poi che era difficile vederlo sorridere), affettuosa, paterna, che sottovoce mi annunciò il mio ingresso in Istituto per l’anno scolastico che stava per iniziare (20 settembre 1990). Il mio unico gesto fu quello di abbracciarlo, facendolo partecipe della mia gioia. Da quel giorno è iniziata la mia “avventura ignaziana” con lui. Incontri formativi, esercizi spirituali, momenti di gratificazione, piccoli problemi, celebrazioni eucaristiche, tutto sempre accompagnato da quel suo sguardo sereno, serio, attento e pronto ad intervenire, se ci fosse stata la necessità di farlo.
Adesso sono qua a ricordarlo.
Nella mente divina non si può leggere e qualche volta ci viene difficile capire… però da cristiani dobbiamo accettare il suo disegno. Sicuramente il giorno che ha chiamato a sé padre Ardiri, sapeva ciò che faceva, anche se ci ha tolto una figura
emblematica, di alta spiritualità che sarà difficile dimenticare. Grazie p. Ardiri!

Adriana Asaro

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