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Temi: La Spiritualità Ignaziana







lunedì 6 settembre 2010

A Palermo - G. LO VERDE ALIQUÒ - ... guida discreta ed efficace

… maestro di spiritualità, guida discreta ed efficace
"Maestro di spiritualità, guida discreta ed efficace", questa la definizione più adatta che mi è venuta in mente quando mi è stato chiesto di scrivere una memoria sul padre Giuseppe Ardiri.
Ritengo che sia una definizione condivisa da quanti lo abbiamo conosciuto.
La sua è una figura che certamente non si dimentica, nei diversi ruoli che rivestiva durante il periodo in cui mi è capitato di frequentarlo è sempre prevalsa l'impronta spirituale con la quale esercitava il suo compito.
"Essere contemplativi nell'azione", mi sembra di sentirgli sottolineare quando avevo qualche conversazione con lui.
La scarsità di tempo di cui dispongo per gli impegni familiari sempre molto onerosi nella mia vita, non mi consente come desidererei di consultare materiale e appunti preziosi forniti dal padre Ardiri, per essere più puntuale e precisa.
Sento però il dovere di testimoniare che negli anni in cui ho avuto l'occasione di nsegnare nel collegio dei Gesuiti, l'incontro con il padre Giuseppe è stato molto ncisivo e formativo per la mia vita e per il mio cammino.
Durante i primi incontri con lui partecipavo alla meditazione della Parola di Dio con alcuni colleghi.
A questi ha fatto seguito un corso di esercizi spirituali ignaziani, svolto a livello personale ed altri corsi con colleghi e poi con colleghi e genitori di alunni (erano gli anni in cui in parallelo ai corsi di teoria della comunicazione e di analisi transazionale per gli alunni si svolgeva anche con molto profitto e successo la scuola dei genitori).
Quando è diventato Rettore dell'Istituto la sua accoglienza era sempre improntata alla cordialità, al sorriso per docenti e studenti, la porta del suo studio era sempre aperta per ricevere quanti avevano bisogno di consiglio, conforto, sostegno.
I suoi interventi da Rettore hanno sottolineato "l'eccellenza, il magis", concetti che sono stati per me stimolanti e molto importanti negli anni.
Dopo il periodo del rettorato la sua presenza è stata ancora incisiva secondo i profili che ho già indicato. Un ricordo di questo periodo mi riporta alle celebrazioni liturgiche all'aria aperta con gruppi che avevano seguito corsi di studio su argomenti di vario genere durante i quali ci si proponeva di coniugare il binomio cultura-fede, come quelli sollecitati da lui alla collega Dora Lombardo Avella, che si concludevano con la celebrazione dell'Eucaristia fra le rovine di Mozia o al Belvedere di piccoli paesi come Gratteri, nelle Madonie.
Mi ha colpito il periodo della malattia che lo ha colto ancora piuttosto giovane, ma durante la quale lo ricordo sempre presente al suo ruolo di Padre spirituale.
Quando era ormai debilitato dalla sofferenza fisica, ha desiderato continuare a celebrare l'Eucaristia per il gruppo di Rinnovamento nello Spirito che sono stata invitata a guidare nell'Istituto e quando non è stato più in grado di celebrare da solo lo ha fatto a fianco del padre Giuseppe Patti, fino al momento in cui, per l'aggravarsi della sua salute, si è trasferito a Messina.
Da allora non l'ho più visto, ma sono rimasti in me i suoi insegnamenti che cerco di coltivare e trasmettere, anche se, come concludevamo spesso insieme durante le nostre conversazioni, più si cerca di avvicinarsi a Dio, più si scopre la nostra povertà e la nostra incapacità.
E' certo che padre Ardiri è stato un uomo di Dio e che a tanti è riuscito ad incidere nel cuore la necessità di essere nel mondo uomini a servizio di Dio.
Credo nella comunione degli spiriti e sono certa che in lui abbiamo una persona che prega sempre con noi e per noi.
Come laica vedo molto costruttiva la sua presenza sulla terra, quasi un segno, un invito alla speranza in un tempo storico "bello e terribile" in cui si possono scorgere figure ed opere molto positive, fortemente costruttive a fianco ad altre dissacrate e dissacranti.
Per questo sono grata al buon Dio per le esperienze che mi ha consentito come un dono durante il periodo in cui ho insegnato nella scuola della Compagnia di Gesù, dove, d'accordo con mio marito, ho scelto di fare studiare i miei figli e dove
ho avuto l'opportunità di incontrare figure come quelle del padre Giuseppe Ardiri.

Giovanna Lo Verde Aliquò

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