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Temi: La Spiritualità Ignaziana







domenica 12 settembre 2010

A Palermo - M. A. MACALUSO A.S.M. ... gesuita tutto ignaziano

… un gesuita tutto ignaziano



Scrivere di un sacerdote che per un decennio è stato “mediazione” del Signore per il proprio cammino di fede non è generalmente un’impresa facile, anche perché difficilmente si può astrarre il contenuto dall’esperienza vissuta e compresa nella “relazione d’aiuto” e nella relazione specifica che è quella degli Esercizi Spirituali.
Spero, pertanto, anche con l’aiuto dal cielo dello stesso p. Ardiri, di poter tracciare alcune note che, dal mio punto di vista, possano esprimere alcuni tratti del suo stile abituale di “essere con e per gli altri” nel cammino verso una più consapevole adesione e sincera sequela del Signore.
Io ho conosciuto p. Ardiri a Palermo verso la fine del 1985 perchè, avendo saputo che egli aveva avviato a Palermo l’esperienza degli Esercizi spirituali nella vita corrente, cammino che io da tempo desideravo intraprendere, mi sono rivolta a lui per chiedergli di poter iniziare questo itinerario.
Egli anzitutto mi chiese quale fosse la motivazione che mi muoveva nel desiderare l’esperienza degli EE.SS. nella vita corrente, poi esplicitò alcune linee essenziali dell’itinerario e, quindi, si rese disponibile proponendomi, però, anzitutto un tempo di “preghiera guidata” per una reciproca iniziale conoscenza.
Io ritenni tale propedeuticità assai opportuna d’ambo le parti e così, dopo alcuni incontri, il Padre mi propose di iniziare il cammino proprio degli EE.SS., cammino che era possibile intraprendere o in gruppo o individualmente. Io optai per l’itinerario guidato individualmente.
Dopo i due anni previsti per l’itinerario degli EE.SS. il padre mi propose un cammino di approfondimento in gruppo, attraverso incontri quindicinali da lui condotti.
Così l’esperienza della guida del p. Ardiri, con modalità differenti, l’ho vissuta fino alla fine del 1997.
Questa premessa l’ho ritenuta opportuna per contestualizzare la mia conoscenza del padre, prima di esprimere delle note su quello che sono riuscita a cogliere, a ricordare, a teorizzare dell’esperienza vissuta.
Nel fare memoria sono emersi in me tanti vissuti, insegnamenti, ricordi, aneddotti che mi pare possano essere riconducibili a tre aspetti sui quali, da testimone, desidero esprimere qualche nota:
- lo stile umano – spirituale del p. Ardiri;
- l’amore per il cammino degli EE.SS. e la pedagogia ignaziana;
- la progettualità moltiplicatrice.
1° - Lo stile umano – spirituale del p. Ardiri
Ritengo che davvero chi, per grazia e in modo consapevole, vive in Cristo è una persona che, sia pure con tutti i suoi limiti e le sue fragilità, diffonde una qualità della vita umana tale da irradiare sprazzi della luce di Dio. In tal senso parlo di stile umano-spirituale.
Nell’incontro con p. Ardiri si coglieva, con facilità, un’umanità unificata in Dio;
un uomo sereno, semplice, pacificato, mite, umile, disponibile, ma nel rispetto “ordinato” del tempo proprio e altrui (cf. EE.SS. n.21), attento e non giudicante nell’ascolto, propenso a dare fiducia e a confermare nel bene, ma non accomodante; sollecito verso i bisogni degli altri, soprattutto dei più poveri e indifesi, pronto ad aiutare concretamente e a coinvolgere altri per un aiuto più idoneo.
Questo suo modo d’essere facilitava l’incontro, la relazione, la comunicazione;
favoriva lo sciogliersi di resistenze interiori ed esteriori, incoraggiava a camminare, con più verità e libertà, nella sequela del Signore.
2° - L’amore per il cammino degli EE.SS. e la pedagogia ignaziana
In p. Ardiri si coglieva immediatamente e, man mano, sempre più fortemente,
l’intimo vincolo che sentiva e nutriva con S. Ignazio, suo Padre Fondatore, e con il
cammino spirituale da lui tracciato attraverso l’itinerario e il metodo degli EE.SS.
Avviava, con pazienza, le persone che accompagnava nel cammino, alla conoscenza di sant’Ignazio per favorire la comprensione di un’esperienza spirituale vissuta prima che sviluppata nel libretto degli Esercizi.
Alla sensibilità di qualcuno questo poteva inizialmente sembrare eccessivo, ma alla fine si finiva con il constatare la ricchezza di una pedagogia contestualizzata e inculturata che apriva ad un’assimilazione più esistenziale.
P. Ardiri per accompagnare altri nel cammino degli EE.SS. si serviva di schede
per la preghiera che erano state redatte da un suo confratello e di altre preparate da lui stesso.
Le schede, oltre ad offrire specifici riferimenti biblici e indicazioni relativi al libro degli EE.SS., erano articolate in modo da favorire chiarezza sullo scopo al quale tendere e sulla grazia da chiedere per quel tempo; attenzione al vissuto in relazione al contenuto della preghiera proposta e verifica dei “frutti” maturati.
In tale itinerario, tracciato da puntuali criteri di discernimento, la persona avvertiva d’essere, in modo sempre più consapevole e coinvolgente, ma con un procedere non di continuo lineare, interpellata a ordinare, unificare e integrare nel suo vivere l’essere del Signore e con il Signore, per collaborare con Lui nella costruzione del suo Regno.
Nel farsi compagno del cammino, quasi mai senza difficoltà, p. Ardiri riusciva a saper contemperare fermezza e dolcezza, comprensione e incoraggiamento, verità e
carità, e sempre con fiducia e speranza.
3° - La progettualità moltiplicatrice
Ritengo che una nota caratterizzante le scelte operative del p. Ardiri sia stata quella di progettare la formazione di “agenti moltiplicatori”, come lui li chiamava, e di incoraggiare altri, specialmente chi era chiamato a compiti direttivi, a fare lo stesso.
Egli sosteneva che “formare i formatori” era un’operazione moltiplicatrice e che sempre, ma in particolare in tempi di limitazione di forze, la scelta opportuna può essere non tanto di operare direttamente sul campo, ma di impegnare, nella misura
del possibile, le migliori energie, a formare altri secondo una particolare spiritualità carismatica e così far nascere “agenti moltiplicatori”, idoneamente preparati.
Nel concludere queste note, ringrazio ancora una volta il Signore per il dono che è stato p. Ardiri, anche per la mia vita, ringrazio di cuore lui per tutto quello, ed è tanto, che del Signore mi ha trasmesso e donato e ringrazio chi, con amorevole insistenza mi ha “spinta” a scrivere queste pagine e, quindi, a fare memoria e a rendere grazie.

M. Aurelia Macaluso A.S.M.

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