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Temi: La Spiritualità Ignaziana







venerdì 30 luglio 2010

P. Giuseppe Ardiri s.j. - Cenni biografici


Il p. Giuseppe Ardiri, primogenito di 5 figli ( tre maschi e due femmine), nacque a Messina il 10 luglio 1932, da una famiglia di modesta condizione socio-economica.
Già da bambino rivelò grande amore per il Signore e desiderio di donarsi completamente a Lui, tanto che all’età di 16 anni, il 12 novembre 1948, entrò nella Provincia Sicula della Compagnia di Gesù, a Bagheria (PA).
Dopo il noviziato  ritornò a Messina dove  completò gli studi presso l’Ignatianum.
Le date più importanti della sua vita sono state: l’Ordinazione Sacerdotale, sempre a Messina, l’8 luglio 1962 e il suo Terzanno a Cordoba in Spagna (1963-1964).
Gli uffici di maggior rilievo affidatigli dalla Compagnia di Gesù sono stati:
Rettore del Collegio S.Ignazio di Messina (1968-1973)
Socio del P.Provinciale dal 1976 al 1979.
Superiore della Comunità del Gonzaga di Palermo (1979-1992)
Rettore dell’Istituto Gonzaga di Palermo (1986-1992).
Rettore dell’Ignatianum di Messina e Direttore del Collegio S.Ignazio (1992-1995).
Oltre a ricoprire questi incarichi, è stato sempre richiesto come Padre Spirituale nei Collegi di Messina e di Palermo. Gli alunni, i docenti, i genitori, gli ex-alunni, religiosi e religiose e laici impegnati hanno spesso bussato alla sua porta.
Il 24 giugno 2002 è stato trasferito all’Ignatianum di Messina, per essere curato dei vari malanni che lo hanno accompagnato fino al giorno della sua morte, avvenuta il 22 gennaio del 2008.
Dice di lui p. Salvatore Pandolfo S.J. attuale Socio del p. Provinciale, nel comunicare la notizia della sua morte: “…tutta la sua vita da Religioso nella Compagnia di Gesù è stato un canto al Signore, che ha portato sempre nel cuore e nelle sue labbra. Era innamorato degli Esercizi Spirituali, in particolare quelli “nella vita corrente”, come amava chiamarli e che ha personalmente vissuto ed ha comunicato a centinaia di persone come Guida. E’ stato un Religioso di grande pazienza, di grande sopportazione, di grande forza di volontà. Non si è mai lamentato e fino alla fine ha offerto tutto al Signore con generosità.
Religioso di grande spiritualità ignaziana, non riusciva a nascondere la sua caratteristica di Uomo di Dio e di uomo di grande accoglienza e coerenza verso tutti quelli che si rivolgevano a lui”. 

Angela Caruso

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